BIOGRAFIA


Maria Laura SCOMPARCINI


(voce, canto corale, arrangiamento vocale e strumentale)

Curriculum

Nata a Pordenone nel 1960 studia chitarra classica, pianoforte, percussioni, flauti di canna.
Canta per 15 anni musica popolare latinoamericana a livello nazionale ed internazionale partecipando a due importanti festivals europei: Monaco di Baviera e Zurigo.
Nel 1988 studia canto popolare italiano con Giovanna Marini e Lucilla Galeazzi.
Dal 1991 inizia gli studi jazz con Rachel Gould, Jay Clayton e Bob Stoloff. Studia armonia col pianista Bruno Cesselli e frequenta i maggiori seminari nazionali (Umbria Jazz, Marca Jazz ora Euromeet), Bologna-Villa Guastavillani, Tirano (SO) jazz e molti altri.
Studia nel 1995 canto armonico diplofonico (emissione di due suoni contemporanei) col maestro Roberto Laneri di Firenze, allievo di Charles Mingus, e frequenta nel 1996 il corso invernale di "Siena jazz".
Per 3 anni approfondisce gli studi di tecnica vocale attraverso il metodo "Voicecraft E.V.T.S." e con la docente Elisa Turlà a ottobre 2003 partecipa a Ravenna al "3° Congresso di Foniatria Artistica", organizzato dal Prof. Franco Fussi, in qualità di relatrice e musicista per lo stile jazz.
Sta approfondendo studi di correlazione tra i meccanismi di apprendimento degli elementi ritmo-altezza del suono e quelli di spazio-tempo (secondo il "Metodo spazio-temporale Ida Terzi), in un approfondimento parallelo fra studio musicale e ricerca nell'ambito del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dove lavora come fisioterapista.
Ha insegnato per diversi anni tecnica vocale, teoria e armonia jazz, improvvisazione vocale e musica d'insieme all'Istituto Musicale "A. Corelli" dell'Associazione Amici della Musica di Vittorio Veneto (TV) e insegna a tutt'oggi presso la Scuola Popolare di Musica della Società Operaia di Pordenone (affiliata alla Filarmonica), l'"Accademia" di Roveredo in Piano (PN) e l'Istituto Musicale "G. Verdi" di Fontanafredda (PN).
Dirige il suo ottetto vocale di musica moderna "Glovensamble".
Canta stabilmente jazz in duo, trio e quartetto coi chitarristi Massimo Zemolin e Lanfranco Malaguti (coi quali ha registrato nel 2010 un CD per Splash-Records "Corde e Vocali"), e collabora coi percussionisti Leonardo Di Angilla e Ermes Ghirardini, il pianista Bruno Cesselli, il contrabbassista Romano Todesco, il bassista Stefano Olivato, il pianista Arno Barzan.
È autrice di spettacoli a metà fra il reading (su testi scritti da donne) e il concerto che fa riferimento alla tradizione latinoamericana de "Las Cantadoras", secondo la quale (recuperata da psicanaliste e psicoterapeute) la voce parlata e cantata delle cantastorie diventa elemento "guaritore" dell'anima.
Collabora stabilmente con la Compagnia Teatrale "Molino Rosenkranz".




Lanfranco Malaguti


tratto da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Lanfranco_Malaguti
Lanfranco Malaguti (Roma, 1949) è un chitarrista italiano.
Si tratta di uno dei più quotati chitarristi jazz italiani: soltanto il suo nome, insieme a quello di Carlo Pes e Franco Cerri tra gli italiani, compare nell'Enciclopedia Treccani.
Originario di Bologna, cresciuto e nato artisticamente a Roma, vive a Fontanelle, in provincia di Treviso, dal 1978. Qui entra nel giro dei musicisti che fanno capo a Bruno Cesselli, nel centro pordenonese di Azzano Decimo: con lui ed altri forma il quintetto ed incide il primo disco, di inediti, nel 1984.
Nel 1989, con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra dà alle stampe Something, il suo disco più noto, contenente esclusivamente cover dei Beatles. La scelta incidere non gli standard della musica jazz, ma brani provenienti dalla musica pop all'epoca era decisamente inconsueta.
Sempre nel 1989 vince il premio "Top Jazz" come miglio nuovo talento[1], ed inizia il suo periodo di maggior successo, che durerà per alcuni anni.
Del 1991 è Azzurro raccolta di brani di Celentano, Modugno, Morricone, Trovajoli, Conte, Tenco, Endrigo, Gino Paoli.
Del 2000 è invece Parole, parole..., dove si misura con pezzi, tra gli altri, di Mina, Pino Daniele, Fabio Concato, Zucchero: il disco raggiunge il secondo posto nella classifica dei migliori album jazz dell'anno stilata dalla più importante rivista di settore americana[2].
Vanta innumerevoli collaborazioni con jazzisti italiani ed internazionali, oltre a musicisti di altri ambiti come Ares Tavolazzi e l'ex Quintorigo John De Leo.
Orsa Minore, Tip Of The Hat e Campogrande sono gli unici tre dischi di composizioni proprie dell'artista.


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